Drammaterapia Integrata



IL METODO

La Drammaterapia Integrata è un metodo originale che coniuga l'approccio psicocorporeo dell'Analisi Bioenergetica di Alexander Lowen e dei suoi sviluppi più attuali, basati sulle ultime ricerche nell'ambito delle neuroscienze, dell' intersoggettività e della psicologia dello sviluppo e la Teoria psicologica del Sé dialogico di Hermans e Dimaggio, con l'utilizzo dei linguaggi delle Arti Terapie ( musica, danza, arte plastico pittorica, teatro ) , di tecniche immaginative, di narrazione e di improvvisazione creativa.
Ha come principale obiettivo la possibilità di focalizzare, esprimere e rappresentare parti di se stessi, attivando le proprie risorse interne,  per ripristinare una circolazione più fluida dei molteplici  aspetti presenti in ogni persona e /o in un gruppo di persone.
Per Drammaterapia Integrata  si intende dunque la rappresentazione creativa e trasformativa di parti di sé, attraverso il rispecchiamento, lo scambio di ruoli, il gioco della proiezione e della riappropriazione, attraverso un processo che mira a promuovere l’integrazione all’interno della persona, l’accrescimento delle sue competenze relazionali e del sentimento di essere parte di un gruppo.


LA NARR-AZIONE COME ESPRESSIONE GLOBALE DEL SE’

Il metodo prevede l'attivazione di tutti i canali sensoriali , del movimento espressivo e creativo, dell'immaginazione, degli aspetti simbolici e proiettivi, della rappresentazione grafico-pittorica e plastica, della scrittura creativa, del racconto e della drammatizzazione, , fino ad includere i linguaggi multimediali, quali l’uso della foto e del video.
L'aspetto narrativo di sè  è veicolato attraverso la gestualità, l'immagine, la materia, la parola, l'espressività del corpo, la relazione con l'altro, il gioco drammatico.
La Drammaterapia Integrata fa uso dunque tanto del linguaggio non verbale che di quello verbale, per favorire una comunicazione globale, in grado di recuperare la ricchezza e la complessità della sfera percettiva e della memoria corporea, per portarle alla coscienza e per tradurle in narrazioni creative.


LA NATURA DRAMMATICA E LA CREATIVITA’

Come hanno dimostrato le sperimentazioni della psicologia dello sviluppo e in particolare dell’ Infant Research,  la natura drammatica è insita nell’essere umano, fin da quando il neonato inizia i primi dialoghi con la madre attraverso l’espressività del corpo. E’ in questi primi scambi che si costituisce il Sé, la sua esperienza corporea e la sua relazione con il mondo, e, con esse, la sua possibilità di rappresentarsi e di raccontarsi.
Secondo lo psicanalista Donald Winnicott  la creatività non è appannaggio di una particolare cerchia di persone, dotate di un talento speciale, ma è presente in ogni persona , qualunque sia la sua età e la sua condizione psicofisica. Essa è infatti la capacità di trovare risposte al mondo, modificandolo attraverso le proprie soluzioni. Questa capacità si esprime in modo eccellente nel bambino attraverso il gioco e nell’adulto attraverso l’arte.


LO SPAZIO DI CURA

Il potenziale espressivo e creativo rappresenta dunque una risorsa universale ed è fondamentale per determinare il benessere individuale e collettivo, ma perché ciò avvenga deve essere rispecchiato, riconosciuto e sviluppato attraverso relazioni significative, all’interno di uno “spazio di cura”, ambito proprio delle Arti e delle Terapie Espressive,  quale efficace strumento per il benessere e la salute individuale, familiare e sociale.
Il  gruppo  è uno spazio elettivo per esplorare il proprio stare in relazione con sé e con gli altri e per rafforzare il  processo terapeutico, attraverso il rispecchiamento e la differenziazione. Ciò è particolarmente vero per l’approccio con le Arti e le Terapie Espressive, in quanto il lavoro  fatto in un gruppo di solito permette alla persona di acquisire maggiore dimestichezza e naturalezza e di lasciare andare con più facilità le proprie tensioni, permettendole in tal modo di attingere alle proprie risorse interne e di aumentare la fiducia nelle proprie capacità creative in  risposta agli eventi stressanti.
  

LA DRAMMATERAPIA INTEGRATA IN AMBITO SANITARIO

Quale sia il ruolo delle pratiche artistiche e creative  nel migliorare la salute e il benessere è l’oggetto centrale della pubblicazione patrocinata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OSM)  Health Evidence Network synthesis report 67”, (1)  che testimonia   un ruolo importante rivestito dalle arti nella prevenzione della malattia, nella promozione della salute,  e nella gestione e cura della malattia per tutta la durata della vita.
Secondo quanto rilevato in questo studio,   ognuna   delle componenti che vengono attivate   attraverso l’utilizzo dei linguaggi artistici, come l’impegno estetico, il  coinvolgimento dell’immaginazione, l’attivazione sensoriale, l’evocazione di emozioni e la stimolazione cognitiva,  può  avere  un impatto significativo sul piano fisiologico, psicologico, sociale e comportamentale,   con conseguenti esiti su diversi aspetti della salute durante tutto l’arco della vita.
Il report evidenzia inoltre che l’utilizzo delle arti drammatiche integrate con altri linguaggi artistici produce effetti positivi, sia nel personale sanitario che nei pazienti affetti da diversi disturbi e malattie, durante tutto l’arco della vita.
Nella convinzione che in ogni processo e in ogni fase di malattia siano presenti nella persona  delle parti sane , in grado di sostenerla dall’interno e che nel riconoscerle  e potenziarle, sia possibile  promuovere la qualità della vita, la Drammaterapia Integrata in ambito sanitario viene utilizzata quale strumento di sostegno al recupero  della propria capacità di rispondere alla condizione psicofisica di stress, attraverso l’attivazione  del proprio potenziale creativo  , con lo scopo di  rafforzare le competenze emotive e la capacità di resilienza, mediante i processi di rispecchiamento di gruppo.                          

  1. FANCOURT D., FINN S. (a cura di) HEALTH EVIDENCE NETWORK SYNTHESIS REPORT 67
What is the evidence on the role of the arts in improving health and well-being? A scoping review, World Health Organization 2019